Salve.
Sto per lanciare una secchiata di sangue in faccia a un’amica. Ho ventitré anni, sono su un set, e mescolo con un mestolo di legno del colorante alimentare rosso in un secchio da vernice.
«Ci vorrebbero delle frattaglie » dico, con aria saggia.
«Che schifo. Poi sai che puzza?» ribatte il mio collega.
«Non vere, dai. Mollica di pane, pezzi di stoffa… roba che sembri frattaglie.»
«Non basta il sangue?»
«Basterebbe se fosse un taglio alla gola alla Tarantino, o uno che vomita sangue. Ma qui dobbiamo simulare l’esplosione dall’interno di un cristiano. Servono frattaglie.»
Mi guarda perplesso. «Frattaglie?» ripete, lisciandosi il mento come un detective noir.
«Continua a mescolare » gli dico, alzandomi di scatto.
Attraverso il set, dribblo i macchinisti, supero le quinte dell’astronave, saluto Amanda – la poveretta che riceverà la secchiata – ed esco. Fuori c’è il furgone del catering. Un cenno, ci capiamo al volo. Torno con un cesto di pane raffermo destinato alla spazzatura, lo sbriciolo direttamente nel sangue finto.
«Che fai?» chiede il collega.
«Risparmio.»
Dall’altra parte del set, il giovane regista urla – come ogni regista che si rispetti:
«Siamo pronti con il sangue?»
Mi siedo un attimo. Il mio collega continua a mescolare, mentre le finte frattaglie si sfaldano. Un pensiero: abbiamo un solo ciak. Se sbaglio la secchiata, costumi e scenografia sono irrecuperabili. Devo centrare il colpo. Al primo tentativo. Una goccia di sudore mi scende dalla fronte. Poi due.
«Devo farlo bene.»
Questa newsletter è esattamente quella secchiata di sangue. Il sangue, denso e compatto: siete voi, che ci seguite da anni. Le frattaglie siamo noi, impastati insieme per creare quella magia che chiamiamo cinema.
La secchiata? È il debutto. E se la lanci nel momento sbagliato, rischi di rovinare tutto. Perciò ci prendiamo ancora un po’ di tempo. Servono più frattaglie. Un po’ di rincorsa. Magari qualche goccia in più di colorante. Ma non preoccupatevi: la vostra secchiata di sangue in faccia arriverà.
Promesso.
Daniele Daccò - Mescolatore
In attesa del debutto mi sono goduto questo mini racconto scritto sempre con la consueta maestria.